IN DANIMARCA: La Danimarca punta a diventare il primo paese al mondo con un settore idrico a zero emissioni di carbonio. Negli ultimi cinque anni, il consumo di energia nel settore dei servizi idrici danesi è crollato del 20% e i danesi sono persino riusciti a creare il primo bacino di utenza a emissioni zero dal punto di vista energetico nel mondo.
Oggi, il 4% dell'elettricità mondiale è utilizzata dal settore idrico e, secondo la relazione annuale 2016 dell'Agenzia internazionale dell'energia, questo dato potrebbe raddoppiare entro il 2040 se non vengono prese misure adeguate per impedirlo. Considerando che il settore idrico sta già utilizzando la stessa quantità di elettricità di tutta la Russia, questa è una sfida che dovrebbe essere presa molto sul serio.
Da questo punto di vista, la Danimarca è un paese delle meraviglie dell'acqua e un esempio da imitare. In Danimarca, solo l'1,8% dell'elettricità viene utilizzata dai servizi idrici e si prevede che questo numero diminuirà drasticamente nei prossimi anni. In un rapporto di ingegneri consulenti Niras si illustra come il settore idrico danese può diventare a zero emissioni di carbonio in pochi anni, utilizzando esclusivamente le tecnologie esistenti.
Inoltre, la relazione Niras prevede esattamente che gli impianti di trattamento delle acque reflue danesi saranno in grado di produrre energia in quantità più che sufficiente per coprire il fabbisogno del settore idrico. Ed è esattamente quello che è successo quando Aarhus Water e Danfoss si sono incontrati per migliorare l'impianto di alimentazione idrica e di trattamento delle acque reflue di Marselisborg.
Il primo ciclo dell'acqua a zero emissioni al mondo
Da un lato, i motori dell'impianto sono stati ottimizzati e controllati con convertitori di frequenza a velocità variabile; dall'altro, sono stati integrati sensori e controlli di processo avanzati. Ciò ha comportato un notevole risparmio energetico nel trattamento delle acque reflue. Parallelamente, sono state introdotte misure per aumentare la produzione di biogas da fanghi estratti/carbonio. Nel 2016 tutto questo si è tradotto in una produzione di energia pari al 234% nell'impianto di Marselisborg, sufficiente a coprire il totale fabbisogno energetico interno e ad avere un'eccedenza del 134% per il restante ciclo dell'acqua (alimentazione idrica e pompaggio delle acque reflue) e per l'uso al consumo.
Il risultato finale di Aarhus è un ciclo dell'acqua a emissioni zero dal punto di vista energetico per i 200.000 abitanti della città: il primo del suo genere al mondo. L'elettricità in eccesso dell'impianto viene erogata ai consumatori sotto forma di energia verde, mentre il surplus di calore sufficiente per 500 abitazioni è trasferito alla rete di teleriscaldamento.
Finché i cittadini continueranno a generare acque reflue, la soluzione di Marselisborg potrà continuare a produrre in questo modo. E c'è di più: questo modello può essere copiato in altri impianti in tutto il mondo.
"Ciò che abbiamo ampiamente dimostrato a Marselisborg è che è possibile ridurre a zero il consumo di energia", spiega Mads Warming, Direttore Globale dell'unità Acqua e acque reflue di Danfoss.
Questo impianto ci insegna che il settore idrico globale può passare da un elevato consumo di energia a una forza in grado di produrre energia per il bene della comunità semplicemente utilizzando le tecnologie esistenti. Ad Aarhus, le tariffe dell'acqua sono scese del 9% per i consumatori nel 2016, mentre nel resto del mondo sono aumentate del 3.5%. In termini più prosaici, dimostra che ogni tanto si può davvero avere sia l'uovo che la gallina, ossia che possiamo salvare l'ambiente e, al contempo, far risparmiare parecchi soldi ai consumatori.
L'efficienza urbana è la chiave per una crescita sostenibile
Il Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite ha stimato che entro il 2050 la popolazione mondiale raggiungerà circa 9,8 miliardi, di cui quasi il 70% vivrà in città.
E proprio sulle città dobbiamo concentrarci per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi, che definisce un quadro per mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi Celsius.
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